Diciamolo con franchezza, a volte il nostro lavoro (quello di digital strategist) è stucchevole.
Ce la meniamo ore e ore in brainstorming che portano a soluzioni spesso opinabili.
E comunque, resta l’obiezione più cruenta: se non facessimo quello che facciamo, il mondo cambierebbe di molto?
Sono in tanti gli opinion leader che cercano di convircerci che sì, non siamo cardiochirurghi, ma il nostro mestiere può davvero cambiare il mondo, e che le nostre aziende sono guidate da un big ideal.
Nonostante le loro adorabili rassicurazioni, sono i fatti a smuovermi dal mio digital blues.
E i fatti, quando arrivano, mi illuminano di immenso.
CNA Language School, una scuola di inglese, mette in contatto i suoi giovani allievi con anziani statunitensi, coniugando gli obiettivi di entrambi: la necessità dei primi di parlare con persone madrelingua e il bisogno dei secondi di avere una compagnia giovane, a cui poter insegnare qualcosa di concreto.
Il video si commenta da sé: CNA language school trasforma i suoi clienti in mezzi di comunicazione, punto uno, e, punto due, realizza una campagna con un enorme ritorno di reputazione.
Più di tutto, però, la campagna di comunicazione è il prodotto stesso, non una sovrastruttura narrativa.
Questo è il grande goal dell’era digitale: trasformare la comunicazione da postumo della produzione a parte del prodotto stesso, autocomunicante il proprio patrimonio valoriale.
Anche questo video, che altro non è se non una showreel di casi reali, risponde ai requisiti della viralità: realismo, coinvolgimento ed emozione.
Non è il digitale a rendere il mondo migliore, sono i mondi migliori a dare un senso al digitale.